giovedì 27 giugno 2013

cronaca di una sublime autodistruzione

vedete quella foto?
vedete quel mito? proprio lì
avete presente no...?

Quel sorriso, quella soddisfazione poi.

E chi non sorride quando ha davanti un piatto di spaghetti?

Forse solo quei bambini capricciosi, che vivono di aria e nesquik? come me, da piccola

Ebbene no, non solo.

Anche una persona, ragazza o vecchia che sia, quando è abituata a mantenere il controllo
e crolla... non lo fa sorridendo.

Sono crollata, negli ultimi due giorni sono crollata.

Non sono state le calorie troppo restrittive, lo giuro.
300 calorie le reggevo tranquillamente, ero contenta, il mio stomaco brontolava ma la fame non c'era.
Ero finalmente di nuovo felice.

Poi il pensiero di quella festa, ieri sera.
Ho passato la giornata a casa, a pensare alla sera.

Poi ho afferrato quella scatola di biscotti e l'ho divorata
ma sul mio volto non c'era alcun sorriso, alcuno.
Ero davanti alla tv, non sentivo nemmeno le battute, non ascoltavo la tv.

Eravamo solo io ed il cibo in verità, solo io e quella roba.

Quando ci si "abbuffa" non lo si fa per il gusto di mangiare ciò che si mette in bocca,
lo si fa per l'atto in sé.
Si parte spesso dal non riuscire a resistere ad una certa cosa, oppure dal volersi fare perversamente del male.

Quella cosa per un motivo o per l'altro la si mette in bocca, la si deglutisce.
Il gusto ha avuto la sua parte.

Una persona normale adesso rimetterebbe al proprio posto quella scatola.

La persona malata, quella stupida forse, continua.

Il gusto non c'entra più nulla ormai, quando addenti quel biscotto il palato e i sensi si eclissano.
Il battito del cuore si fa più veloce.
Divori il maggior numero possibile di briciole nel minore tempo possibile.
E' come se avessi un tempo limitato per farlo, per sbagliare.
Non bisogna sbagliare.
Quando lo si fa bisogna sbrigarsi, o poi...

poi cosa?

o poi...

uno, due, tre pacchetti...

lo stomaco abituato ormai ad assorbire una quantità di proteine, carboidrati e grassi pari ad un terzo di quelle contenute in metà di un solo pacchetto scoppia

vuole traforare la pelle

eppure ormai ti sei distrutta, dunque è bene cogliere l'occasione:

non capita sempre di sbagliare
non bisogna mai sbagliare.

Così vai in cucina, la dispensa è vuota.

Le calorie spariscono dalla tua mente.
Sei in preda ad una "sensazione mistica": non sei tu ad agire.
E' come se ti avessero drogata, ma nulla a che vedere con la fame chimica.
Non hai fame.
assurdo è?
hai voglia di distruggere tutto ciò che sei riuscita a fare fino da ora?
o forse lo fai perché...? perché?

eppure continui, niente sensi di colpa, per quelli c'è tempo; dopo...

continui

presa da movimenti poco coscienti afferri il pane, lo tagli

non fai fette sottili, non ti interessa.

ci spalmi sù la prima roba commestibile che trovi.

lo metti in bocca: chiudi gli occhi.
Un nuovo gusto, una nuova sensazione.

Ne ingerisci a volontà senza pensare più al gusto

poi riapri gli occhi e vai in cerca di qualcos'altro.

Questo vuol dire abbuffarsi, per lo meno per me.
Questo è durato due giorni, domani solo acqua.

Odio questo, procedeva tutto alla grande.
Stupida festa.

NO, STUPIDA ME.

8 commenti:

  1. Totó... Tu almeno non nascondi spaghetti nelle tasche. Quello che ho capito anch'io e che mi sta facendo stare bene ultimanente è che non si tratta solo di non mangiare cibi supercalorici, ma di non pensarci nemmeno. Appena mi capita di pensarci (come ora) subito riesco a distrarmi. Non va bene prenderne uno per togliersi lo sfizio, anzi è peggio. Ti fa aprire un buco nello stomaco, te ne fa desiderare ancora e ti da anche altre inutili calorie, fino all'abbuffata, dove la voglia di sapori non c'entra granché, come giustamente hai detto. Ma tu non devi mangiare solo acqua domani, devi andare progressivamente. Non hai fatto un danno così irreparabile, ci vorrá altra fatica, già, ma vedila come un nuovo inizio! sbagliare è umano!
    Ti stringo,
    Effe

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  2. non è stupidità, non è idiozia.
    Non è nemmeno fame o golosità
    è sempre qualcosa che va oltre
    è un eco da una cavità che risuona troppo violentemente , che richiede di essere riempito con una forza bruta
    e sopratutto irrazionale.
    E la cosa incredibile è che si placa, per molto tempo rimane sopito
    coperto da un vello illusorio...si crede che una volta per tutte sia pieno. colmo .
    ma finisce sempre per rivelarsi
    all'improvviso
    quando le cose magari sembrano essere più tranquille

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  3. Questo post non lo potevi scrivere meglio. Negli ultimi giorni anche a me sta succedendo di brutto, abbuffate/ vomito.è proprio esattamente come scrivi tu..." Cogliere l'occasione" ... Secondo me bisogna smettere assolutamente di pensare che " tanto ormai" se abbiamo mangiato 1 biscotto abbiamo la possibilità di sgarrare ancora di più...è questo che ci fotte...come se volessimo una sorta di rivincita

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  4. E' un post fantastico, esattamente quello che provo io ed esattamente quello che è successo a me in questi due giorni! Ti seguo!

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  5. Un post che mi trasmette un senso di paura..
    Forse perché il perdere il controllo mi manda in tilt

    Hai descritto in una maniera che proprio ti trasmette cosa hai e stai provando

    Mi dispiace molto..ma non è stupidità..non è colpa tua e nemmeno golosità
    Alla fine dietro a tutto ciò lo sappiamo bene che si nasconde molto altro..un vuoto che si bisogna colmare e spesso lo si fa con il cibo, in un modo o nell'altro ma usiamo questo maledetto/benedetto cibo


    Ela

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  6. Come non essere d'accordo sulla descrizione che hai fatto delle abbuffate?! TUTTO MALEDETTAMENTE VERO. Non lo facciamo perché ci piace il gusto, è vero, poi diventa una sfida, uno sputo a quel cibo che tanto ci ossessiona, come a dire:" Ehi tu, pensi di avere il controllo su di me, ma adesso ti dimostro come sono libera di mangiare quando mi pare e poi liberarmi di te." Almeno così è per me. A volte, anzi sempre, lo faccio per il piacere dell'atto in sé, il gusto di rimettere, di rimediare a quella sensazione di gonfiore e schifo, non tanto per il cibo. E' orribile, lo so, ma c'è sempre un modo per ripartire, credici! Ti sono vicina...

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  7. Hai descritto alla perfezione ciò che succede anche a me...quel biscotto bastardo che ti concedi come premio, quella gratificazione si trasforma nel peggiore errore commettibile.
    In quei momenti vuoi distruggere il mondo...partendo dal tuo corpo.
    Grazie del post, ha aperto molti occhi.

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  8. penso che hai descritto benissimo la sensazione di perdere il controllo..é strano come tutto questo non abbia nessun senso..nasce perché non riesci a resistere e ti ritrovi a non sentire nemmeno il sapore..
    tante volte mi sono detta: ma perché rinunciare tante volte a mangiare una cosa che mangerei con gusto per non ingrassare e restringere sempre per poi rovinare comunque tutto con una cosa cosi? e piú ci pensavo piú mi sentivo stupida..
    bel post!é molto molto realistico:)

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