lunedì 12 agosto 2013

la felicità sta nel contare

Da una parte rivoglio i miei fiocchi di latte, i miei pomodori, le mie fragole.
Dall'altra non me ne andrei più di qui.
E' ormai un mese che vivo in America, sarei potuta pesare 30 kg se l'avessi voluto.

Nell'ultimo post vi dicevo che il pensiero costante del cibo mi tormenta, molte di voi mi suggerivano di non pensarci.Non pensare al cibo, perchè è meglio godersi la vacanza.Fare i conti con quest'agonia solo una volta tornata in Italia.
Ebbene purtroppo non è così, non funziona così.O meglio, non funziono così.Vorrei ma no.
Purtroppo non riesco a spegnere l'interruttore di quella parte del cervello che va in allarme tutte le volte che vede della cioccolata.Penso ormai di essere in grado di definirla malattia.
Non è anoressia, io non sono anoressica.
Non mi interessa etichettare questa cosa, perchè non mi porta a nulla.

Vedete il poter tenere sotto controllo la situazione, poter contare le calorie, poter avere la certezza di non aver ingerito più di 800 calorie mi rende felice.

Al contrario di ciò che molte di voi mi hanno scritto: non è il "non pensare al cibo" e non è il "dimenticarsi delle calorie" che mi rende allegra, perchè io il cibo e le calorie non le dimentico mai, nemmeno quando ne ingerisco 3000!
Io ci penso costantemente, forse il 90% dei miei pensieri giornalieri sono in quella direzione.

Se voglio davvero "godermi la vacanza" devo essere felice e per esserlo devo tenere sotto controllo la situazione.Dunque domani mi segno in palestra per 20 dollari.
Non mi interessa che fra 2 settimane parto, è metà mese e in due settimane si può fare tanto.

Il piano sarà questo: 
colazione: thè + frutto + (se proprio ne ho bisogno qualcosa di molto molto piccolo)
pranzo: insalata/ sotto le 300
cena: no carboidrati (no pane!)/ UNA SOLA COSA ( o carne, o vegetali, o altro)

cercherò di scrivere più spesso, scusate la mia assenza.

vi leggo sempre, ammiro molte di voi.

2 commenti:

  1. Capisco questo tuo bisogno di controllo, x me è uguale. Comunque il tuo piano mi sembra ragionevole & sono certa che riuscirai a seguirlo. Ricorda sempre che il cibo è una cosa inanimata..non è mai lui che " ti chiama" , è tutta una questione mentale ;) 1 abbraccio

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  2. L'ossessione non va in vacanza. Anche io lo vorrei ma purtroppo certi pensieri se ne vanno davvero solo con costanza e con tanto lavoro. E con tanta forza di volontà. Ti capisco benissimo...anche se ammetto che è faticosissimo pensare sempre al cibo, controllarsi è l'unica via per non impazzire, anzi per non impazzire del tutto, perché io ad essere sincera quando arrivo a fine giornata e mi rendo conto che tutto il giorno non ho fatto altro che contare calorie, mi sento alquanto spossata e pazza.
    Cerca di goderti questi ultimi giorni di vacanza.
    Ti abbraccio forte <3

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